Avvistamento delfini Taranto
AVVISTAMENTO DELFINI IN GOMMONE NEL GOLFO DI TARANTO
PRESENZA BIOLOGO MARINO A BORDO
DURANTE L’USCITA, SOSTA, BAGNO E SNORKELING IN UNA DELLE MERAVIGLIOSE BAIE DEL LITORALE JONICO
oppure chiama Luigi allo 3687787407
Collaborazioni
TARAS SUB collabora con la Fondazione Michelagnoli, visita il sito: www.fondazionemichelagnoli.it
La Fondazione, patrocinata dalla Marina Militare è costituita da biologi, subacquei, ingegneri, marinai e uomini di mare, ricercatori e studenti, tutti animati da un sentimento comune: l’amore per il mare.
L’attività della Fondazione è promuovere la cultura del mare divulgando in generale le conoscenze, le tecnologie ed i comportamenti corretti, indispensabili per perseguire la salvaguardia dell’ambiente marino ed in particolare la filosofia delle aree marine protette, la valorizzazione delle isole minori e della marineria.
Inoltre la Fondazione organizza iniziative per coinvolgere e mobilitare associazioni e organismi del mondo scientifico, operativo e della scuola, per potenziare l’informazione e la discussione sui grandi temi della salvaguardia del mare, e divulgare le conoscenze e gli strumenti indispensabili per perseguire una migliore qualità della vita ed un futuro sostenibile per il mare.
I delfini di Taranto
Il Mar Ionio rappresenta il tratto di Mediterraneo in cui si raggiungono le maggiori profondità in particolare il Golfo di Taranto ha una conformazione caratterizzata da importanti batimetrie raggiunte già a poche miglia dalla costa. Questa conformazione fa sì che le specie di scarpata (Stenelle e Grampi) e pelagiche (Capodogli), solitamente riscontrabili unicamente in mare aperto, frequentino tratti di mare prossimo alla costa.
Se quindi è assolutamente prevedibile la presenza del Tursiope, detto anche delfino costiero, la presenza di Stenelle (Stenella coeruleoalba), Grampi (Grampus griseus) e Capodogli (Physeter macrocephalus) è la conferma che l’area ha un grande valore cetologico.
Queste specie non sono pesci anche se hanno il corpo affusolato e le pinne. Sono mammiferi, animali dotati di polmoni che respirano aria atmosferica, partoriscono figli vivi e gli allattano; ma che 60-70 milioni di anni hanno imparato di nuovo “a fare i pesci”.
Per la precisione sono cetacei e le specie riscontrate appartengono tutte al sottordine degli Odontoceti, cetacei provvisti di denti e di un unico sfiatatoio.
Il termine delfino viene spesso utilizzato per riferirsi particolarmente alla specie più conosciuta: il Tursiope, ma in realtà di specie ne esistono circa una trentina.
Nel Mediterraneo sono state segnalate nove specie appartenenti alla famiglia Dephinidae di cui cinque regolarmente presenti; tra tutte la Stenella striata è quella maggiormente presente nel Golfo di Taranto.
Come tutti i cetacei, per poter vivere in mare, i delfini hanno dovuto affrontare profonde trasformazioni. Tutte le parti sporgenti che potrebbero ostacolare il flusso dell’acqua durante il nuoto sono ridotti al minimo: non esiste l’orecchio esterno e gli altri gli arti posteriori presenti nel lontano antenato terrestre si sono ridotti fino a scomparire. Gli arti anteriori si sono trasformate nelle pinne anteriori mentre la coda si è evoluta nella pinna caudale: questa è orizzontale (quella dei pesci è verticale) e fornisce la spinta per il nuoto veloce e per gli acrobatici balzi fuori dall’acqua.
Gli adulti di Stenella striata sono lunghi circa 2-2,5 m e possono raggiungere i 40-50 km all’ora e pertanto sono tra i cetacei più veloci. Come quasi tutte le specie di delfini, la Stenella passa l’intera esistenza all’interno di un gruppo che può essere un vero nucleo familiare o avere composizione più eterogenea. Una complessa struttura sociale richiede adeguati sistemi di comunicazione: sott’acqua dove la luce è scarsa la vista serve poco e i delfini sono anche praticamente privi di olfatto. Viceversa il loro udito è particolarmente acuto e in grado di percepire frequenze cui l’orecchio umano è insensibile. Mentre l’orecchio esterno è solo un piccolo foro posto appena dietro ogni occhio, quello interno ha una struttura molto complessa e diversa da quella degli altri mammiferi. Accanto a un ricco repertorio di suoni che noi possiamo udire (fischi, schiocchi, miagolii e latrati) i delfini emettono puoi anche ultra suoni, suoni a una frequenza tale che noi non possiamo percepirli. Più che per comunicare con gli altri membri del gruppo, questi ultrasuoni sono usati per “leggere” l’ambiente circostante (proprio come il nostro radar) e identificare le prede. A tale livello di specializzazione e a questa capacità estremamente sviluppata corrisponde ovviamente una grande sensibilità ai rumori sottomarini; i danni direttamente causati dall’inquinamento acustico hanno un effetto molto negativo sulla vita dei cetacei.
Avere la possibilità di osservare i delfini nel loro ambiente naturale è una delle esperienze più belle ed emozionanti che si possa fare.
La felicità dell’ape e del delfino è di esistere; per l’uomo è di saperlo e di meravigliarsi di questo.
Jacques Yves Cousteau
Gli scatti fotografici con i nostri amici delfini
Escursione in gommone volta all’avvistamento dei delfini in una zona nota del golfo di Taranto. Avremo a bordo del nostro gommone il biologo Luigi Esposito esperto in Cetacei che ci illustrerà durante l’escursione la vita dei delfini. Utilizzare il modulo di contatto per prenotazioni.